martedì 27 novembre 2012

GOD BLESS AMERICA Religione e politica negli USA - Paolo Naso



“Città di Dio” 
Associazione ecumenica di cultura religiosa 


Convento dei Frati Minori 
Monte Mesma- Ameno (NO) 


Domenica 
16 dicembre 2012 
9,15– 12,30 



GOD BLESS AMERICA 
Religione e politica negli USA 

                                                                 

Paolo NASO, valdese, 
docente di Scienza politica 
coordinatore Master in Religioni e mediazione culturale, Università La Sapienza di Roma 


La convinta partecipazione alla vita di una comunità di fede è una caratteristica importante dell'American Way of Life. L'esperienza religiosa è alla base della storia e della cultura americana. Ancora di piú dopo l'11 settembre. La società più avanzata vive un pluralismo di fedi e tradizioni spirituali che costituisce una chiave essenziale per capire le radici, gli sviluppi e l'attualità della democrazia americana. Insieme, la differenza con l’Europa cristiana e secolarizzata. Un viaggio tra vecchi e nuovi protestanti, chiese bianche e chiese nere, cattolici poco romani ed ebrei di ogni genere, per capire meglio anche il nostro credere. 





Dati tecnici



Contributo all’incontro: 4,00

Pranzo presso il convento SOLO su prenotazione entro il GIOVEDI’ precedente (10,00 euro)



Informazioni:

Milena Simonotti 3338465144

Fabrizio Filiberti 0322 259212

cittadidio@libero.it





Indichiamo le date degli incontri finora programmati:

- domenica 27 gennaio 2013 Agostino e il tempo
- sabato 9 febbraio 2013 p. A. Piovano, Paternità spirituale e i “vizi capitali”
- 26/27 febbraio E. Borghi, Introduzione al Vangelo di Luca
- 14 aprile A. Folin Jabes e il Libro delle somiglianze
- 11/12 maggio CONVEGNO: Fratello Sole, Sorella Acqua e gli altri viventi. Una spiritualità nella crisi   ambientale


lunedì 19 novembre 2012

UNA DONNA E L’INIZIO DELLA FEDE di Fabrizio Filiberti


Ogni nascita chiede una donna. Non solo, ovviamente. Ogni nascita, però, sgorga da un grembo.
La donna la percepisce e la fa crescere, la custodisce, la racconta e l’offre sapendo di non riuscire
a trasmettere quel segreto che attraversa il proprio corpo e che rimane indicibile e indeducibile agli
altri. Sospeso, in attesa di un “si” che lo riconosca. Non fa eccezione la nascita della fede cristiana.
È significativo che, nella vita di ciascuno, l’ingresso alla fede sia accompagnato soprattutto dalla
cura educativa della madre, come dalla maternità spirituale della comunità. Ci dice che non si
perviene alla fede da soli, che occorre essere introdotti, generati. Così avvenne per Paolo: dopo
la conversione, solo Anania lo può gradualmente far entrare ed accettare nella comunità, la quale
aveva buone ragioni per diffidare di quel giudeo invasato e violento. All’inizio c’è già la Chiesa
madre. La donna partecipa di un inizio ancora più originario, di una scoperta che è novità in sé, che
è svolta: solo da lì in poi quella donna sarà madre, per sempre.
Pensavo a questo nel cercare l’avvio per questo cammino che vorrei proporvi sul crinale della
fede. Avviso ai naviganti. Un crinale che non seguirà forse le attese. Non la ripetizione di una
formula, di un credo, quanto la narrazione di un itinerario che si farà credibile nello svolgersi
stesso. Parlando della fede cristiana e non solo della fede in Dio in senso ampio, il punto di svolta,
l’inizio, la nascita, il concepimento - anche nel senso del venire alla mente e al linguaggio - è
quanto avvenne un mattino di domenica, il primo giorno della settimana dopo il sabato. “Maria
Maddalena viene di buon mattino al sepolcro, mentre era ancora buio e vede la pietra rimossa
dal sepolcro. Corre allora e va da Simone Pietro e dall’altro discepolo che Gesù amava e dice
loro: <Hanno portato via il Signore e non sappiamo dove l’abbiano posto>” (Gv 20,1-2). Sebbene
dai racconti dei vangeli sinottici (Mt, Mc, Lc) si desuma che vi siano state più donne a recarsi
al sepolcro, le incertezze narrative delle tradizioni lasciano dubbi sul reale svolgimento dei fatti:
appare plausibile che Maria di Magdala sia andata là a piangere Gesù. Significativamente, Paolo
in 1Cor 15, nel ricordare le apparizioni ai molti, non farà menzione alcuna di lei e delle altre.
Rimozione? Dimenticanza? Non ne era informato? Invece, in quella silloge di apparizioni che è
la seconda finale del vangelo di Marco (16,9-16) compare un’apparizione alla sola Maddalena.
Potrebbe verosimilmente essere lei la donna, il grembo dal quale nasce il primo annuncio della
risurrezione di Gesù. Le sue parole dovettero segnare per sempre la svolta nel tempo e nella storia.
Davanti al sepolcro vuoto non c’è alcuna suggestione di fede: c’è lo sconcerto per un presunto
furto. Il dramma di un perdita ulteriore, di un impossibile ritrovamento. Amore e dolore. Giovanni
fotografa il bisogno di devozione umana, la necessità di rielaborare il lutto. Questa esigenza
s’immerge nei racconti evangelici in una serie di annotazioni non tanto cronachistiche, quanto
simboliche, teologiche: l’ora del giorno (alba o ancora buio), la presenza di messaggeri, la reazione
dei presenti, l’incertezza delle reazioni: Luca annota chiaramente che alla parola di Maria e delle
altre, gli uomini reagirono prendendole come “vaneggiamenti” e non credendovi. A onor del vero,
Pietro ha dubbi, corre al sepolcro – sia in Luca che in Giovanni – vede le bende distese.
Maria di Magdala, dunque, girandosi, ad un tratto, senza riconoscerlo immediatamente, vive per
prima l’esperienza di Gesù risorto (vv. 11-18). A lei, piangente e china verso il sepolcro, Gesù
oppone una domanda quasi inopportuna “Donna, perché piangi?”; e aggiunge: “Chi cerchi?” (v.
15). Nella simbolica dei vangeli “cercare Gesù” costituisce la trama di ogni esperienza: non solo
fisica, ma esistenziale. Lo si cerca per stare con lui, per esserne discepoli. L’accostamento delle due
domande appare, quindi, non casuale: la seconda vorrebbe essere non solo rafforzativa della prima
(piango perché non trovo più Gesù lì dove pensavo fosse il suo cadavere), ma risolutiva: la ricerca
di Gesù è terminata perché avendo vinto la definitiva lontananza della morte, egli si fa trovare per
sempre. Luca 24,5 dice la stessa cosa mettendo in bocca all’angelo: “Perché cercate il Vivente tra i
morti?”. Del resto, non è così chiaro né deducibile: Maria vede davanti a sé un uomo, certo, ma
pensa sia l’ortolano e lo accusa di aver spostato il corpo. È ancora troppo donna per riconoscersi
pienamente discepola, vive la mancanza di un passato cessato più che la pienezza di una speranza

attiva. Ancora una volta: non è chiaro né facile ipotizzare le ragioni di tale speranza. “Si voltò
indietro, e vede Gesù che stava lì, ma non sapeva che era Gesù” (v. 14). Tralasciando le
speculazioni sul “corpo glorioso” diverso da quello “carnale”, l’annotazione basta a segnalare – sul
piano del significato e non della cronaca, come avviene sempre nei racconti di apparizione -, il fatto
che ci sono cose che si faticano a riconoscere, che magari non si vogliono riconoscere come tali.
Qui, è la fatica certo di un evento insospettabile, direi addirittura rivoluzionario, nel senso proprio
di un totale sovvertimento delle nostre esperienze comuni. Chi cerca un cadavere, non s’aspetta di
vedere un vivente. Escludiamo il gossip di un fantasma, di uno spirito; andrebbe esclusa anche la
proiezione psicologica che, in sede critica, viene richiamata per “spiegare” i racconti di apparizione.
La narrazione – cui per ora ci atteniamo - si qualifica per un incontro riacceso dalle parole di
Gesù: “Maria!” e dal riconoscimento immediato di lei “Rabbuni!”. Maria qui ritrova il suo maestro:
la “donna” ritorna ad essere la “discepola”, colei che sulle strade di Galilea ha cercato e ha trovato,
ed oggi riattiva un’esperienza che pareva finita. L’urgenza però non è trattenersi in questa
condizione. Nell’incontro vi è connessione e passaggio tra due tempi e due dimensioni, tra un
ritorno ed una andata, che – si potrebbe dire – non è possibile propriamente “abbracciare”! Gesù
deve salire al Padre come Maria deve andare dai fratelli e farsi annunciatrice “Ho visto il Signore”.
Maria è l’anghellusa, l’annunciante. La Maddalena è madre della fede. La fede cristiana nasce da
questo parto: da un annuncio donato che, nella storia, può essere accolto o rigettato, riconosciuto o
disconosciuto. Tertium non datur.

Fabrizio Filiberti

lunedì 12 novembre 2012

Appuntamenti...

Ricordiamo i prossimi incontri

Al Monte Mesma:

INTRODUZIONE A SAN PAOLO     Francesco Bargellini
18 novembre 9,15- 16,00 pranzo (10,00 EURO su prenotazione entro giovedì precedente)
Portare la Bibbia

GOD BLESS AMERICA . Politica e religione negli USA   
Relatore: Paolo NASO
16 dicembre 9,15-12,30


A Gozzano: sala civica del Comune, via D. Alighieri 94

CREDERE OGGI. Ripensare le fedi
Massimo DIANA
Dal 20 novembre 20,45- 22,30
Otto serate per ripensare il credere in un percorso trasversale alle diverse fedi, per motivare e comprendere l'attuale ricerca spirituale

Rinviamo inoltre al sito dell'ABEM Associazione Biblica EuroMediterranea con la quale abbiamo avviato una collaborazione. Sono in calendario alcuni eventi interessanti cui volentieri rimandiamo.
Rimandiamo inoltre al nostro blog dove troverete il primo intervento sull'Anno della Fede a cura del nostro presidente.
A breve il secondo articolo che avvia la riflessione.


giovedì 8 novembre 2012

CREDERE OGGI. Ripensare le fedi: un percorso con MASSIMO DIANA


Città di Dio
Associazione ecumenica di cultura religiosa

Sala civica
COMUNE DI GOZZANO
Via D. Alighieri, 94
GOZZANO (NO)

Ore 20,45—22,30
inizio corso 20 novembre 2012


CREDERE OGGI
Ripensare le fedi

MASSIMO DIANA


Vorrei insistere sul fatto che, nel mondo moderno,
solo i mistici sopravvivranno.
Gli altri saranno soffocati dal «sistema»,
se vi si ribellano,
o affogheranno nel sistema, se vi si rifugiano
(R. Panikkar)

Il percorso offre non un altro credo, ma una prospettiva di purificazione dalle cattive abitudini del nostro credere, operando una riflessione antropologico-religiosa sugli atteggiamenti di fondo che ci aiutano a dare concretezza e significato al vivere. In questo “Anno della fede” l’associazione intende sondare alcune dimensioni del credere che si vanno proponendo nella cultura e nelle spiritualità. Un contributo al discernimento di quanto viene offerto — che non sempre è di qualità o fondato — e un cammino di riflessione anche provocatorio sul personale intendere il credere oggi.

Programma

 La degenerazione della religione: a) Quando la dottrina prende il sopravvento sulla persona: l’ipocrisia; b) Quando il Testo sacro diviene un idolo: il fondamentalismo; c) Quando una religione non si rende umilmente disponibile a un serio esame di coscienza: il rifiuto della conversione; d) Quando la religione assolutizza se stessa: il demoniaco.

Credere, oggi. Nove sutra.
Sutra 1: Credere ha senso solo se aiuta a diventare uomini e donne migliori, in altre parole, la religione deve aiutare l’umanizzazione e non ostacolarla.
Sutra 2: Credere è anzitutto esperienza (di Dio). La tensione dialettica irriducibile tra fede, credenza e istituzione.
Sutra 3: Credere è esperienza mistica, intesa come esperienza integrale della vita.
Sutra 4: Credere è esperienza spirituale, dove per spiritualità si intende la via all’esperienza integrale della vita.
Sutra 5: La dimensione ascetica del credere: la necessità della disciplina, dei rituali, di uno stile di vita e di una pratica.
Sutra 6: La dimensione etica del credere: la regola d’oro come elemento unificante dell’agire etico.
Sutra 7: Credere è esperienza cosmoteandrica, impegno per una secolarità sacra. La decrescita come stile di vita per una nuova politica e una nuova educazione.
Sutra 8: Credere conduce a una interculturalità inevitabile e a una religiosità del dialogo, genuinamente ecumenica.
Sutra 9: Credere deve essere espressione di una religiosità della gioia e della perfetta letizia, amica del mondo e non dualistica.

Massimo Diana, filosofo e psicologo della religione, autore,  tra l’altro, di Contaminazioni  necessarie. La cura dell’anima tra religioni, psicoterapie e counselling filosofici  (2008); di una trilogia dedicata a Figure dell’amore. Percorsi di umanizzazione I, (2010); Legàmi. Percorsi di umanizzazione II (2012) cui seguirà il terzo volume, Credere.


Dati tecnici
Contributo agli incontri: 5,00 euro
Date:    novembre              20            27
                dicembre               11
                gennaio 15            22            29
                febbraio 19            26

Informazioni:
            Fabrizio Filiberti                       0322 259212
            Milena Simonotti                      3338465144
            cittadidio@libero.it



giovedì 1 novembre 2012

INTRODUZIONE A SAN PAOLO - FRANCESCO BARGELLINI



Città di Dio
Associazione ecumenica di cultura religiosa

Convento dei Frati Minori
Monte Mesma- Ameno (NO)

Domenica
18 novembre 2012
9,15– 16,00


INTRODUZIONE A SAN PAOLO

FRANCESCO BARGELLINI

Docente di Sacra Scrittura, Seminario Vescovile di Novara


La vicenda apostolica e le lettere di Paolo di Tarso costituiscono il punto di riferimento per l’avvio della teologia cristiana e per lo strutturarsi della Chiesa. La non facile interpretazione dei testi e, in un certo senso, la sua estraneità all’esperienza dei discepoli di Gesù, ne hanno sempre fatto una figura problematica, anche per la prima comunità cristiana.

La sua forte personalità merita di essere conosciuta attraverso un percorso introduttivo che coglierà l’essenziale

della produzione epistolare nella quale biografia, esperienza personale di fede e questioni teologiche s’intrecciano offrendo un linguaggio e spunti teologici peculiari.


Dati tecnici



Contributo all’incontro: 5,00

Pranzo presso il convento SOLO su prenotazione entro il GIOVEDI’ precedente (10,00 euro)



9,30-12,30 prima e seconda relazione

14,30– 16,00 terza relazione

Portare la Bibbia



Informazioni:

Milena Simonotti 3338465144

Fabrizio Filiberti 0322 259212

cittadidio@libero.it

LA CINA E IL CRISTIANESIMO - ERMIS SEGATTI

Città di Dio

Associazione ecumenica di cultura religiosa


Convento dei Frati Minori
Monte Mesma- Ameno (NO)

Sabato
10 novembre 2012
15,00– 18,00

LA CINA E IL CRISTIANESIMO

ERMIS SEGATTI
Referente per l’Università e la Cultura della Diocesi di Torino

La Cina è la potenza economica mondiale che sta rincorrendo da qualche anno i primati di sviluppo ed egemonia nel mondo globalizzato. È anche un immenso paese dalla cultura millenaria, altra dall’Occidente e, nonostante ciò, assetata di attingere e conoscere le forme culturali diverse. Il cristianesimo in Cina da un lato, è avvicinato e studiato; dall’altro lato, è oggetto di conflitti anche all’interno della stessa compagine ecclesiale in parte in tensione con Roma. L’incontro è occasione per gettare uno sguardo su questa cultura attraverso la lente dei rapporti che il cristianesimo vive in essa e dei riflessi con l’Occidente e la Chiesa Cattolica.


Dati tecnici:

Contributo all’incontro: 4,00 (5,00 con spedizione Atti)

Pranzo presso il convento SOLO su prenotazione entro il GIOVEDI’ precedente (10,00 euro)

Informazioni:

Milena Simonotti 3338465144

Fabrizio Filiberti 0322 259212

cittadidio@libero.it