martedì 27 novembre 2012

GOD BLESS AMERICA Religione e politica negli USA - Paolo Naso



“Città di Dio” 
Associazione ecumenica di cultura religiosa 


Convento dei Frati Minori 
Monte Mesma- Ameno (NO) 


Domenica 
16 dicembre 2012 
9,15– 12,30 



GOD BLESS AMERICA 
Religione e politica negli USA 

                                                                 

Paolo NASO, valdese, 
docente di Scienza politica 
coordinatore Master in Religioni e mediazione culturale, Università La Sapienza di Roma 


La convinta partecipazione alla vita di una comunità di fede è una caratteristica importante dell'American Way of Life. L'esperienza religiosa è alla base della storia e della cultura americana. Ancora di piú dopo l'11 settembre. La società più avanzata vive un pluralismo di fedi e tradizioni spirituali che costituisce una chiave essenziale per capire le radici, gli sviluppi e l'attualità della democrazia americana. Insieme, la differenza con l’Europa cristiana e secolarizzata. Un viaggio tra vecchi e nuovi protestanti, chiese bianche e chiese nere, cattolici poco romani ed ebrei di ogni genere, per capire meglio anche il nostro credere. 





Dati tecnici



Contributo all’incontro: 4,00

Pranzo presso il convento SOLO su prenotazione entro il GIOVEDI’ precedente (10,00 euro)



Informazioni:

Milena Simonotti 3338465144

Fabrizio Filiberti 0322 259212

cittadidio@libero.it





Indichiamo le date degli incontri finora programmati:

- domenica 27 gennaio 2013 Agostino e il tempo
- sabato 9 febbraio 2013 p. A. Piovano, Paternità spirituale e i “vizi capitali”
- 26/27 febbraio E. Borghi, Introduzione al Vangelo di Luca
- 14 aprile A. Folin Jabes e il Libro delle somiglianze
- 11/12 maggio CONVEGNO: Fratello Sole, Sorella Acqua e gli altri viventi. Una spiritualità nella crisi   ambientale


lunedì 19 novembre 2012

UNA DONNA E L’INIZIO DELLA FEDE di Fabrizio Filiberti


Ogni nascita chiede una donna. Non solo, ovviamente. Ogni nascita, però, sgorga da un grembo.
La donna la percepisce e la fa crescere, la custodisce, la racconta e l’offre sapendo di non riuscire
a trasmettere quel segreto che attraversa il proprio corpo e che rimane indicibile e indeducibile agli
altri. Sospeso, in attesa di un “si” che lo riconosca. Non fa eccezione la nascita della fede cristiana.
È significativo che, nella vita di ciascuno, l’ingresso alla fede sia accompagnato soprattutto dalla
cura educativa della madre, come dalla maternità spirituale della comunità. Ci dice che non si
perviene alla fede da soli, che occorre essere introdotti, generati. Così avvenne per Paolo: dopo
la conversione, solo Anania lo può gradualmente far entrare ed accettare nella comunità, la quale
aveva buone ragioni per diffidare di quel giudeo invasato e violento. All’inizio c’è già la Chiesa
madre. La donna partecipa di un inizio ancora più originario, di una scoperta che è novità in sé, che
è svolta: solo da lì in poi quella donna sarà madre, per sempre.
Pensavo a questo nel cercare l’avvio per questo cammino che vorrei proporvi sul crinale della
fede. Avviso ai naviganti. Un crinale che non seguirà forse le attese. Non la ripetizione di una
formula, di un credo, quanto la narrazione di un itinerario che si farà credibile nello svolgersi
stesso. Parlando della fede cristiana e non solo della fede in Dio in senso ampio, il punto di svolta,
l’inizio, la nascita, il concepimento - anche nel senso del venire alla mente e al linguaggio - è
quanto avvenne un mattino di domenica, il primo giorno della settimana dopo il sabato. “Maria
Maddalena viene di buon mattino al sepolcro, mentre era ancora buio e vede la pietra rimossa
dal sepolcro. Corre allora e va da Simone Pietro e dall’altro discepolo che Gesù amava e dice
loro: <Hanno portato via il Signore e non sappiamo dove l’abbiano posto>” (Gv 20,1-2). Sebbene
dai racconti dei vangeli sinottici (Mt, Mc, Lc) si desuma che vi siano state più donne a recarsi
al sepolcro, le incertezze narrative delle tradizioni lasciano dubbi sul reale svolgimento dei fatti:
appare plausibile che Maria di Magdala sia andata là a piangere Gesù. Significativamente, Paolo
in 1Cor 15, nel ricordare le apparizioni ai molti, non farà menzione alcuna di lei e delle altre.
Rimozione? Dimenticanza? Non ne era informato? Invece, in quella silloge di apparizioni che è
la seconda finale del vangelo di Marco (16,9-16) compare un’apparizione alla sola Maddalena.
Potrebbe verosimilmente essere lei la donna, il grembo dal quale nasce il primo annuncio della
risurrezione di Gesù. Le sue parole dovettero segnare per sempre la svolta nel tempo e nella storia.
Davanti al sepolcro vuoto non c’è alcuna suggestione di fede: c’è lo sconcerto per un presunto
furto. Il dramma di un perdita ulteriore, di un impossibile ritrovamento. Amore e dolore. Giovanni
fotografa il bisogno di devozione umana, la necessità di rielaborare il lutto. Questa esigenza
s’immerge nei racconti evangelici in una serie di annotazioni non tanto cronachistiche, quanto
simboliche, teologiche: l’ora del giorno (alba o ancora buio), la presenza di messaggeri, la reazione
dei presenti, l’incertezza delle reazioni: Luca annota chiaramente che alla parola di Maria e delle
altre, gli uomini reagirono prendendole come “vaneggiamenti” e non credendovi. A onor del vero,
Pietro ha dubbi, corre al sepolcro – sia in Luca che in Giovanni – vede le bende distese.
Maria di Magdala, dunque, girandosi, ad un tratto, senza riconoscerlo immediatamente, vive per
prima l’esperienza di Gesù risorto (vv. 11-18). A lei, piangente e china verso il sepolcro, Gesù
oppone una domanda quasi inopportuna “Donna, perché piangi?”; e aggiunge: “Chi cerchi?” (v.
15). Nella simbolica dei vangeli “cercare Gesù” costituisce la trama di ogni esperienza: non solo
fisica, ma esistenziale. Lo si cerca per stare con lui, per esserne discepoli. L’accostamento delle due
domande appare, quindi, non casuale: la seconda vorrebbe essere non solo rafforzativa della prima
(piango perché non trovo più Gesù lì dove pensavo fosse il suo cadavere), ma risolutiva: la ricerca
di Gesù è terminata perché avendo vinto la definitiva lontananza della morte, egli si fa trovare per
sempre. Luca 24,5 dice la stessa cosa mettendo in bocca all’angelo: “Perché cercate il Vivente tra i
morti?”. Del resto, non è così chiaro né deducibile: Maria vede davanti a sé un uomo, certo, ma
pensa sia l’ortolano e lo accusa di aver spostato il corpo. È ancora troppo donna per riconoscersi
pienamente discepola, vive la mancanza di un passato cessato più che la pienezza di una speranza

attiva. Ancora una volta: non è chiaro né facile ipotizzare le ragioni di tale speranza. “Si voltò
indietro, e vede Gesù che stava lì, ma non sapeva che era Gesù” (v. 14). Tralasciando le
speculazioni sul “corpo glorioso” diverso da quello “carnale”, l’annotazione basta a segnalare – sul
piano del significato e non della cronaca, come avviene sempre nei racconti di apparizione -, il fatto
che ci sono cose che si faticano a riconoscere, che magari non si vogliono riconoscere come tali.
Qui, è la fatica certo di un evento insospettabile, direi addirittura rivoluzionario, nel senso proprio
di un totale sovvertimento delle nostre esperienze comuni. Chi cerca un cadavere, non s’aspetta di
vedere un vivente. Escludiamo il gossip di un fantasma, di uno spirito; andrebbe esclusa anche la
proiezione psicologica che, in sede critica, viene richiamata per “spiegare” i racconti di apparizione.
La narrazione – cui per ora ci atteniamo - si qualifica per un incontro riacceso dalle parole di
Gesù: “Maria!” e dal riconoscimento immediato di lei “Rabbuni!”. Maria qui ritrova il suo maestro:
la “donna” ritorna ad essere la “discepola”, colei che sulle strade di Galilea ha cercato e ha trovato,
ed oggi riattiva un’esperienza che pareva finita. L’urgenza però non è trattenersi in questa
condizione. Nell’incontro vi è connessione e passaggio tra due tempi e due dimensioni, tra un
ritorno ed una andata, che – si potrebbe dire – non è possibile propriamente “abbracciare”! Gesù
deve salire al Padre come Maria deve andare dai fratelli e farsi annunciatrice “Ho visto il Signore”.
Maria è l’anghellusa, l’annunciante. La Maddalena è madre della fede. La fede cristiana nasce da
questo parto: da un annuncio donato che, nella storia, può essere accolto o rigettato, riconosciuto o
disconosciuto. Tertium non datur.

Fabrizio Filiberti

lunedì 12 novembre 2012

Appuntamenti...

Ricordiamo i prossimi incontri

Al Monte Mesma:

INTRODUZIONE A SAN PAOLO     Francesco Bargellini
18 novembre 9,15- 16,00 pranzo (10,00 EURO su prenotazione entro giovedì precedente)
Portare la Bibbia

GOD BLESS AMERICA . Politica e religione negli USA   
Relatore: Paolo NASO
16 dicembre 9,15-12,30


A Gozzano: sala civica del Comune, via D. Alighieri 94

CREDERE OGGI. Ripensare le fedi
Massimo DIANA
Dal 20 novembre 20,45- 22,30
Otto serate per ripensare il credere in un percorso trasversale alle diverse fedi, per motivare e comprendere l'attuale ricerca spirituale

Rinviamo inoltre al sito dell'ABEM Associazione Biblica EuroMediterranea con la quale abbiamo avviato una collaborazione. Sono in calendario alcuni eventi interessanti cui volentieri rimandiamo.
Rimandiamo inoltre al nostro blog dove troverete il primo intervento sull'Anno della Fede a cura del nostro presidente.
A breve il secondo articolo che avvia la riflessione.


giovedì 8 novembre 2012

CREDERE OGGI. Ripensare le fedi: un percorso con MASSIMO DIANA


Città di Dio
Associazione ecumenica di cultura religiosa

Sala civica
COMUNE DI GOZZANO
Via D. Alighieri, 94
GOZZANO (NO)

Ore 20,45—22,30
inizio corso 20 novembre 2012


CREDERE OGGI
Ripensare le fedi

MASSIMO DIANA


Vorrei insistere sul fatto che, nel mondo moderno,
solo i mistici sopravvivranno.
Gli altri saranno soffocati dal «sistema»,
se vi si ribellano,
o affogheranno nel sistema, se vi si rifugiano
(R. Panikkar)

Il percorso offre non un altro credo, ma una prospettiva di purificazione dalle cattive abitudini del nostro credere, operando una riflessione antropologico-religiosa sugli atteggiamenti di fondo che ci aiutano a dare concretezza e significato al vivere. In questo “Anno della fede” l’associazione intende sondare alcune dimensioni del credere che si vanno proponendo nella cultura e nelle spiritualità. Un contributo al discernimento di quanto viene offerto — che non sempre è di qualità o fondato — e un cammino di riflessione anche provocatorio sul personale intendere il credere oggi.

Programma

 La degenerazione della religione: a) Quando la dottrina prende il sopravvento sulla persona: l’ipocrisia; b) Quando il Testo sacro diviene un idolo: il fondamentalismo; c) Quando una religione non si rende umilmente disponibile a un serio esame di coscienza: il rifiuto della conversione; d) Quando la religione assolutizza se stessa: il demoniaco.

Credere, oggi. Nove sutra.
Sutra 1: Credere ha senso solo se aiuta a diventare uomini e donne migliori, in altre parole, la religione deve aiutare l’umanizzazione e non ostacolarla.
Sutra 2: Credere è anzitutto esperienza (di Dio). La tensione dialettica irriducibile tra fede, credenza e istituzione.
Sutra 3: Credere è esperienza mistica, intesa come esperienza integrale della vita.
Sutra 4: Credere è esperienza spirituale, dove per spiritualità si intende la via all’esperienza integrale della vita.
Sutra 5: La dimensione ascetica del credere: la necessità della disciplina, dei rituali, di uno stile di vita e di una pratica.
Sutra 6: La dimensione etica del credere: la regola d’oro come elemento unificante dell’agire etico.
Sutra 7: Credere è esperienza cosmoteandrica, impegno per una secolarità sacra. La decrescita come stile di vita per una nuova politica e una nuova educazione.
Sutra 8: Credere conduce a una interculturalità inevitabile e a una religiosità del dialogo, genuinamente ecumenica.
Sutra 9: Credere deve essere espressione di una religiosità della gioia e della perfetta letizia, amica del mondo e non dualistica.

Massimo Diana, filosofo e psicologo della religione, autore,  tra l’altro, di Contaminazioni  necessarie. La cura dell’anima tra religioni, psicoterapie e counselling filosofici  (2008); di una trilogia dedicata a Figure dell’amore. Percorsi di umanizzazione I, (2010); Legàmi. Percorsi di umanizzazione II (2012) cui seguirà il terzo volume, Credere.


Dati tecnici
Contributo agli incontri: 5,00 euro
Date:    novembre              20            27
                dicembre               11
                gennaio 15            22            29
                febbraio 19            26

Informazioni:
            Fabrizio Filiberti                       0322 259212
            Milena Simonotti                      3338465144
            cittadidio@libero.it



giovedì 1 novembre 2012

INTRODUZIONE A SAN PAOLO - FRANCESCO BARGELLINI



Città di Dio
Associazione ecumenica di cultura religiosa

Convento dei Frati Minori
Monte Mesma- Ameno (NO)

Domenica
18 novembre 2012
9,15– 16,00


INTRODUZIONE A SAN PAOLO

FRANCESCO BARGELLINI

Docente di Sacra Scrittura, Seminario Vescovile di Novara


La vicenda apostolica e le lettere di Paolo di Tarso costituiscono il punto di riferimento per l’avvio della teologia cristiana e per lo strutturarsi della Chiesa. La non facile interpretazione dei testi e, in un certo senso, la sua estraneità all’esperienza dei discepoli di Gesù, ne hanno sempre fatto una figura problematica, anche per la prima comunità cristiana.

La sua forte personalità merita di essere conosciuta attraverso un percorso introduttivo che coglierà l’essenziale

della produzione epistolare nella quale biografia, esperienza personale di fede e questioni teologiche s’intrecciano offrendo un linguaggio e spunti teologici peculiari.


Dati tecnici



Contributo all’incontro: 5,00

Pranzo presso il convento SOLO su prenotazione entro il GIOVEDI’ precedente (10,00 euro)



9,30-12,30 prima e seconda relazione

14,30– 16,00 terza relazione

Portare la Bibbia



Informazioni:

Milena Simonotti 3338465144

Fabrizio Filiberti 0322 259212

cittadidio@libero.it

LA CINA E IL CRISTIANESIMO - ERMIS SEGATTI

Città di Dio

Associazione ecumenica di cultura religiosa


Convento dei Frati Minori
Monte Mesma- Ameno (NO)

Sabato
10 novembre 2012
15,00– 18,00

LA CINA E IL CRISTIANESIMO

ERMIS SEGATTI
Referente per l’Università e la Cultura della Diocesi di Torino

La Cina è la potenza economica mondiale che sta rincorrendo da qualche anno i primati di sviluppo ed egemonia nel mondo globalizzato. È anche un immenso paese dalla cultura millenaria, altra dall’Occidente e, nonostante ciò, assetata di attingere e conoscere le forme culturali diverse. Il cristianesimo in Cina da un lato, è avvicinato e studiato; dall’altro lato, è oggetto di conflitti anche all’interno della stessa compagine ecclesiale in parte in tensione con Roma. L’incontro è occasione per gettare uno sguardo su questa cultura attraverso la lente dei rapporti che il cristianesimo vive in essa e dei riflessi con l’Occidente e la Chiesa Cattolica.


Dati tecnici:

Contributo all’incontro: 4,00 (5,00 con spedizione Atti)

Pranzo presso il convento SOLO su prenotazione entro il GIOVEDI’ precedente (10,00 euro)

Informazioni:

Milena Simonotti 3338465144

Fabrizio Filiberti 0322 259212

cittadidio@libero.it
















sabato 27 ottobre 2012

PORTA FIDEI: Verso un anno della fede - di Fabrizio Filiberti, presidente dell'Associazione Città di Dio


Avviso ai naviganti. Con la Lettera apostolica”Porta Fidei” dell’11 ottobre 2011 Benedetto XVI ha indetto l’anno della fede che andrà dal prossimo 11 ottobre 2012 al 24 ottobre 2013. L’anno investe anche singolari anniversari: il 50° dell’apertura del Concilio Vaticano II e il 20° della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Nell’ottobre 2012, poi, il Sinodo dei vescovi sarà chiamato a discutere su “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. Benedetto XVI è consapevole del mutato quadro di valori non più condivisi e della maggiore attenzione, anche da parte dei credenti, delle conseguenze sul piano sociale, culturale e politico, a discapito della preoccupazione di alimentare la fede personale come presupposto del vivere. Analoga consapevolezza fu propria di Paolo VI che nel 1967, poco dopo la conclusione del Concilio, indisse un anno della fede in memoria dei fondatori Pietro e Paolo affinché la Chiesa potesse riprendere “esatta coscienza della sua fede, per ravvivarla, per purificarla, per confermarla, per confessarla”. Benedetto XVI non sottovaluta il nesso tra anno della fede e Concilio, affinché i suoi documenti siano assunti come “qualificati e normativi del magistero”, affinché “se lo leggiamo e recepiamo guidati da una giusta ermeneutica, esso [possa] essere e diventare sempre più una grande forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa”. Sono parole importanti e consapevoli del crinale difficile che la Chiesa attraversa. Non si tratta ovviamente solo della Chiesa istituzione visibile – santa e peccatrice, ferita da colpe evidenti e profonde, santificata da sforzi di coerenza evangelica e di martirio – quanto della chiesa popolo di Dio, chiamato a testimoniare nel mondo il mistero dell’Amore di Dio. La “fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6) non è sentimento astratto: plasma pensieri e affetti, mentalità e comportamenti. Una carente conversione ad essa, mina le basi del vivere una vita buona, bella e felice. Aggiungerei, benedetta.
Occorre dare atto al Papa dello sforzo di attestare, davanti al mondo, che l’esperienza di fede è gioiosa, felice, che si tratta di una evento di grazia. Con ciò segna una distanza dal quasi lugubre tenore di un tempo, quando tutto era centrato sul timore del giudizio divino o dall’eccessivo scrupolo moralistico. Traspare cioè una certa valenza estetica, la bellezza della fede, come esperienza più originaria della pur necessaria adesione intellettuale alla dottrina e alla doverosa osservanza dei precetti e dei comandamenti. Non è cosa da poco, per il vecchio Prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede (ex Sant’Uffizio)! Con ciò raccoglie senza dubbio alcune tendenze presenti nelle sensibilità odierne, anche teologiche, aiutandoci a riscoprire le sorgenti della fede, le sue origini, accompagnate non tanto da contenuti ragionati e riflessi quanto dall’entusiasmo per una sequela di vita innovativa. È l’entusiasmo che si vorrebbe riattivare a livello diffuso, nei singoli e nelle comunità di tutto il mondo. Citando Sant’Agostino, il Papa ricorda come la fede, sintetizzata nel Simbolo apostolico (il Credo), viene consegnato ai credenti: “nella mente e nel cuore lo dovete tenere sempre presente, lo dovete ripetere nei vostri letti, ripensarlo nelle piazze e non scordarlo durante i pasti: e anche quando dormite con il corpo, dovete vegliare in esso con il cuore”. Richiama alla memoria lo Shemà Israel, la quotidiana preghiera ebraica nella quale si proclama “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porta” (Dt 6,4-9). Testo che Paolo ha presente laddove dice “Se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa professione di fede per avere la salvezza” (Rom 10,9-10). Il Papa commenta: il cuore indica che il primo atto con cui si viene alla fede è dono di Dio e azione di grazia che agisce e trasforma la persona fin nel suo intimo. Occorre non far scadere in un immaginario “magico” questa esperienza di grazia: si tratta sempre dell’incontro concreto che noi abbiamo con la figura, parole e azioni, di Gesù. L’incontro è la grazia, Gesù che viene e s’impone con la sua “bellezza”. Non sono i contenuti della fede che aprono il cuore, non sono la plausibilità delle affermazioni, delle visioni del mondo, delle teologie! Insisto però nel dire che la fede, che è dono, non piove dall’alto. La fede è il dono che fiorisce sull’impatto che Cristo ha sulla nostra vita, sul nostro innestarci in lui nella sequela dopo l’incontro. Include i contenuti, non solo dottrinali – questi, è vero, vengono in second’ordine, come atto di razionalizzazione della propria fede –, quanto esperienziali, emotivi, espressione del sentimento suscitato, che non è sentimentalismo ma stupore, meraviglia, amore. Lo stesso che induce a testimoniare pubblicamente il tesoro scoperto!
È dunque singolare che Benedetto XVI, dopo aver detto sostanzialmente queste cose, concentri l’attenzione, a livello di strumentazione di aiuto per attraversare l’anno della fede, sul Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992, cioè su un documento certamente “prezioso e indispensabile” ma anche il più ostico e lontano dalla sensibilità spirituale dell’uomo di oggi. Semmai, da tenere come parametro essenziale, visto che la fede cristiana non è esercizio individuale ma nasce e si sviluppa nella comunità che crede, nella Chiesa. Si vuole solo dire che ci si sarebbe atteso un vibrante invito a tornare alla fonte prima, alla Parola di Dio che la Sacra Scrittura ci consegna e che, questa sì, attraversa i secoli. A partire da essa, si può “fare memoria dei tanti modi in cui la Chiesa ha meditato sulla fede e prodotto progresso nella dottrina per dare certezza ai credenti nella loro vita di fede”. Parola e Tradizione, entrambe da approfondire.

Fabrizio Filiberti


sabato 13 ottobre 2012

Giornata di studio - SPIRITO MONDANO Per una spiritualità del nostro tempo


Città di Dio
Associazione ecumenica di cultura religiosa

Convento dei Frati Minori
Monte Mesma- Ameno (NO)


domenica
21 ottobre 2012
9,15– 16,30

Giornata di studio
SPIRITO MONDANO
Per una spiritualità del nostro tempo

Se la dimensione dello spirito è strutturale nell’essere umano, essa non sparisce, piuttosto s’affievolisce, cambia luoghi e tempi in cui si esprime, nomi nei quali si dice e forme in cui s’incarna. Vogliamo sondare il terreno di quanto si muove a riguardo ed esplorare qualche elemento emergente, come spunto per un cammino da avviare come associazione e come persone.


9,15-10,30
SPIRITO PERDUTO O DISLOCATO?
Uno sguardo sulla condizione contemporanea
Rel: Fabrizio Filiberti, Presidente “Città di Dio”

10,45-11,45
ESPERIMENTI E INIBIZIONI
Rel: Massimo Diana, filosofo e psicologo della religione/Marina Vicario, pedagogista counselor, Borgomanero

dibattito

pranzo ore 12,45
(SOLO SU PRENOTAZIONE)

14,30- 15,30
SACRAMENTALITA’ DEL QUOTIDIANO
Luoghi e tempi dello spirito
Rel: R. Tagliaferri, docente di Teologia della Liturgia, Istituto di liturgia pastorale S. Giustina, Padova

15,30- 16,30
Confronto finale con i relatori

Dati tecnici

Costi
Iscrizione  euro  5,00
Pranzo      euro 10,00
Pernottamento e pasti  euro 40,00
Informazioni e prenotazioni
Segreteria        0322 – 259212
                        333 8465144

IL TESTAMENTO DI CHIARA D’ASSISI Una vita tradotta in messaggio spirituale - Carlo PAOLAZZI o.f.m.


Città di Dio
Associazione ecumenica di cultura religiosa

Convento dei Frati Minori
Monte Mesma- Ameno (NO)


domenica
14 ottobre 2012
9,15– 12,30

IL TESTAMENTO DI CHIARA D’ASSISI
Una vita tradotta in messaggio spirituale

Carlo PAOLAZZI o.f.m.


Per il ciclo “Attorno a Frate Francesco” proponiamo di incontrare la figura di Chiara d’Assisi attraverso le parole del suo Testamento. “Pianticella” cresciuta nell’incontro con Francesco crebbe in verità con una sua autonomia di vita e di spiritualità. Volle fortemente una regola adatta alle sue sorelle, senza cedere ai modelli estranei alla sua esperienza. “Chiara e Francesco furono scelti e chiamati ad una vocazione personale, uniti e disgiunti, poveri e soli, destinati alla stabilità e all’itineranza, alla contemplazione e alla predicazione, chiamati ad essere riparatori e ricostruttori all’interno di una Chiesa medievale imbrigliata e lontana dagli ultimi” (M. Simonotti). Nell’anno che ha visto l’VIII centenario della consacrazione di Chiara, continuiamo a sperare in figure capaci di tanto, dentro e fuori la Chiesa.




Dati tecnici:
Contributo all’incontro: 4,00 euro (5,00 con prenotazione Atti)
È possibile pranzare al convento (10,00 euro) solo previa prenotazione entro il giovedì precedente l’incontro

Informazioni:
Milena Simonotti 3338465144
Fabrizio Filiberti   0322 259212


lunedì 2 luglio 2012

Buone vacanze


AUGURANDOVI BUONE VACANZE SEGNALIAMO DUE INIZIATIVE ESTIVE ORGANIZZATE DAI FRATI MINORI DEL MONTE MESMA
Per dettagli telefonare al convento 0322 998108
Lunedì 30 luglio - venerdì 3 agosto 2012
Settimana Biblica con don Stefano Romanello
"L'identità del cristiano nei testi di san Paolo"

Lunedì 6 agosto - venerdì 10 agosto 2012
Esercizi Spirituali Clariani con sr. Cristiana Santambrogio

"Chiara del Vangelo"


giovedì 7 giugno 2012

PLURALISMO E DIALOGO NELL’ITALIA DELLE RELIGIONI - PAOLO NASO


Convento del Monte Mesma
Ameno (NO)



MERCOLEDI’ 20 GIUGNO 2012


PLURALISMO E DIALOGO
NELL’ITALIA DELLE RELIGIONI

PAOLO NASO

Chiudiamo l’anno sociale con una serata di spiritualità

18,45 preghiera con i Frati del Mesma

19,30 cena fredda conviviale

20,45 relazione

La dedichiamo al cambiamento socio-religioso in Italia, tra necessità del dialogo e resistenze identitarie alla costruzione di una società aperta e plurale anche in termini religiosi. Ci guida Paolo NASO, della Chiesa Valdese, docente a Roma ed esperto del dialogo interreligioso.

Ha pubblicato (con B. Salvarani), tra l’altro, Il muro di vetro. L’Italia delle religioni. Rapporto 2009, EMI, 2009; recente sempre con Salvarani, Un cantiere senza progetto, EMI, 2012. Ricordiamo ancora il suo Laicità (collana “Le parole delle fedi”), EMI, 2005.

Dati tecnici

Ingresso libero
Contributo libero per chi si ferma alla cena (DA PRENOTARE)

Informazioni:
Milena Simonotti          3338465144
Fabrizio Filiberti           0322 259212

 

venerdì 1 giugno 2012

Don Colmegna


INVITIAMO VENERDI' 8 GIUGNO 2012
BORGOMANERO
ORE 20,45

incontro con

DON COLMEGNA

ricordiamo:
“Città di Dio”
Associazione ecumenica di cultura religiosa

Giornata di studio
LEOPARDI E LA RELIGIONE

Domenica
10 giugno 2012

La poetica e la filosofia del Nulla che Leopardi ci consegna sono antitetiche alla visione cristiana del mondo. Paradossalmente la sua biografia —nel passaggio da estremo apologeta della fede cristiana, a dissacratore di ogni credenza— insegna, da un lato, un comune possibile destino naturalistico,  dall’altro, la necessità di reinterrogare la fede perché regga all’impatto dei mutamenti culturali. Prima di accontentarci di sentimentali evocazioni di “infiniti” consolatori, Leopardi ci invita a fare i conti con la vita. Lo smantellamento degli Assoluti, religiosi o laici, inoltra nei labirinti del nichilismo, ma evoca almeno un desiderio illimitato dove ogni fede è perlomeno speranza, affermabile come esperienza poetica e non dogmatica. Infinita Possibilità. Leggendo Leopardi  viviamo certamente la crisi, diventiamo comunque migliori.

9,15
Introduzione (F. Filiberti)

9,30 – 10,30
INTORNO A GIACOMO LEOPARDI: UNA BIOGRAFIA
Pantaleo Palmieri, Cultore di studi leopardiani, Forlì

10,30 – 10,50 Intervallo

10,50 – 11,50
PENSARE, POETARE…
Massimo Natale, studioso di Leopardi

11,50 – 12,30 dibattito

Pranzo (E’ NECESSARIO PRENOTARE)

14,30 - 15,30
DIO, CRISTIANESIMO E NULLA
Gaspare Polizzi, Docente di storia della filosofia, Università di Firenze

15,30 – 15,50 intervallo

15,50-16,50
GESU’ CRISTO E L’ANNUCIAZIONE DEL “MONDO NEMICO DEL BENE”.
Sulla religione in Leopardi.
Rolando Damiani, Docente di Letteratura italiana, Università Ca’ Foscari, Venezia

16,50-17,30 dibattito e conclusioni



Luogo
Convento Frati Minori
del Monte Mesma
Ameno (NO)

Costi
Iscrizione  euro 10,00
Pranzo      euro 10,00
Pernottamento e pasti  euro 40,00
Informazioni e prenotazioni
Segreteria        0322 – 259212
                        333 8465144

giovedì 10 maggio 2012

Giornata di studio LEOPARDI E LA RELIGIONE


“Città di Dio”
Associazione ecumenica di cultura religiosa

Giornata di studio
LEOPARDI E LA RELIGIONE

Domenica
10 giugno 2012

La poetica e la filosofia del Nulla che Leopardi ci consegna sono antitetiche alla visione cristiana del mondo. Paradossalmente la sua biografia —nel passaggio da estremo apologeta della fede cristiana, a dissacratore di ogni credenza— insegna, da un lato, un comune possibile destino naturalistico,  dall’altro, la necessità di reinterrogare la fede perché regga all’impatto dei mutamenti culturali. Prima di accontentarci di sentimentali evocazioni di “infiniti” consolatori, Leopardi ci invita a fare i conti con la vita. Lo smantellamento degli Assoluti, religiosi o laici, inoltra nei labirinti del nichilismo, ma evoca almeno un desiderio illimitato dove ogni fede è perlomeno speranza, affermabile come esperienza poetica e non dogmatica. Infinita Possibilità. Leggendo Leopardi  viviamo certamente la crisi, diventiamo comunque migliori.

9,15
Introduzione (F. Filiberti)

9,30 – 10,30
INTORNO A GIACOMO LEOPARDI: UNA BIOGRAFIA
Pantaleo Palmieri, Cultore di studi leopardiani, Forlì

10,30 – 10,50 Intervallo

10,50 – 11,50
PENSARE, POETARE…
Alberto Folin, Docente di scritture e poetiche, Università Suor Orsola Benincasa, Napoli

11,50 – 12,30 dibattito

Pranzo (E’ NECESSARIO PRENOTARE)

14,30 - 15,30
DIO, CRISTIANESIMO E NULLA
Gaspare Polizzi, Docente di storia della filosofia, Università di Firenze

15,30 – 15,50 intervallo

15,50-16,50
GESU’ CRISTO E L’ANNUCIAZIONE DEL “MONDO NEMICO DEL BENE”.
Sulla religione in Leopardi.
Rolando Damiani, Docente di Letteratura italiana, Università Ca’ Foscari, Venezia

16,50-17,30 dibattito e conclusioni



Luogo
Convento Frati Minori
del Monte Mesma
Ameno (NO)

Costi
Iscrizione  euro 10,00
Pranzo      euro 10,00
Pernottamento e pasti  euro 40,00
Informazioni e prenotazioni
Segreteria        0322 – 259212
                        333 8465144